lunedì 13 febbraio 2017

J'ai plus de souvenir...

A pochi metri da me dorme un illustre collega che ci ha lasciato troppo presto:


Di lui resterà qualcosa. Lo stesso non può dirsi di tanti colleghi che ci lasceranno troppo tardi. A tutti loro sia lieve la terra (prima o poi) e a me pesante il sonno (meglio prima che poi), che domani presento a Paris XIII davanti a Lang, Lavoie, ecc. 


(...que si j'avais mille ans...)




19 commenti:

  1. .... Souviens-toi que le Temps est un joueur avide
    Qui gagne sans tricher, à tout coup ! c'est la loi.
    Le jour décroît ; la nuit augmente, souviens-toi !
    Le gouffre a toujours soif ; la clepsydre se vide.

    Tantôt sonnera l'heure où le divin Hasard,
    Où l'auguste Vertu, ton épouse encor vierge,
    Où le Repentir même (oh ! la dernière auberge !),
    Où tout te dira : Meurs, vieux lâche ! il est trop tard !
    C. Baudelaire

    E' una delle poche poesie di Baudelaire che sono rimaste impresse nella mia mente di adolescente. Evidentemente un motivo c'era.

    Bonne journée M. le Professeur

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  2. Montparnasse... Prof., La posso odiare un po'?
    Sa com'è, c'è tanta invidia, Signora mia...
    E fa niente se adesso M.me LA PrésidentE Boldrinì, non Lei, mi segnalerà per hate speech.
    La distanza tra Montparnasse e Costa di Rovigo andrà pur misurata in qualche modo...
    Mi saluti Charles e in bocca al lupo!

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  3. Ho più ricordi che se avessi mille anni.

    Un grande cassettone, ingombro di bilanci,
    di versi, di biglietti d’amore, di verbali, romanze,
    del peso di capelli arrotolati dentro quietanze
    nasconde meno segreti del mio cervello triste.

    È una piramide, una immensa catacomba
    che racchiude più morti della fossa comune.

    Io sono un cimitero che fa orrore alla luna
    dove si trascinano vermi lunghi come rimorsi
    sempre intenti ad accanirsi sui miei morti più cari.

    Sono un vecchio salotto pieno di rose appassite
    dove è rimasto un mucchio di cianfrusaglie fuori moda
    e lagne di pastelli e pallidi Boucher,
    soli, spirano l'odore di una boccetta aperta.

    Niente è uguale in lunghezza a queste giornate zoppe
    quando sotto i fiocchi pesanti di anni pieni di neve
    la noia, triste frutto del non essere più curioso
    prende dimensioni immortali.

    O materia vivente. Tu non sei più che granito,
    avvolto da un incerto terrore
    assopito sul fondo di un Sahara di nebbie,
    vecchia sfinge, ignorata dall'incuria del mondo
    scordata nelle mappe e il cui estro indomabile
    non canta più che ai raggi del sole che tramonta.

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  4. OT: come il Prof. insegna, come si parla e come si scrive e' importante almeno quanto a cosa si dice ed a cosa si scrive. Segnalo un gustoso articolo http://www.leparoleelecose.it/?p=26214#more-26214

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    1. Prolisso, al limite del logorroico o come direbbe lui autore di un chiaro autogol ha fatto un articolo di tre cartelle quando ne sarebbe bastata una. Non mi sento ovviamente di entrare nel merito (ma lui ha titolo per farlo? Chiedo perché lo ignoro) ma mi pare che ne faccia una mera questione di scelta di alcuni sostantivi, magari desueti o datati, al posto di altri. Che ne faccia una questione di scelta di alcune forme verbali rispetto ad altre o addirittura di perifrasi verbali rispetto ad alcuni verbi.
      Ma, giusto cielo, in italiano esistono molte forme verbali. Si può anche utilizzare una perifrasi verbale, per svariati e degnissimi motivi e non per questo si diventa parlanti antiitaliano. La questione è poi quello che pensa il ricevente che potrebbe legittimamente elaborare un: "ma questo come cazzo parla?", ma comunque resterebbe un problema suo, del ricevente.
      In conclusione, piuttosto che metterla sulla scelta tra recarsi ed andare (ecco, si faccia promotore della eliminazione di recarsi dal dizionario...), sarebbe stato più opportuno un discorso sulla difficoltà ad utilizzare le strutture di base della lingua. Per esempio e con simpatia sincera nella comparazione il secondo termine, di comparazione, è un "oggetto" quindi non necessita di preposizione.

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    2. Quindi la forma corretta sarebbe "e' importante almeno quanto cosa si dice e cosa si scrive."? Sulla simpatia non ho ragione di aver dubbi, sul declino delle mie competenze neppure...

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  5. Intanto in Italia una crescita dello 0,9% è vista dai media mainstream come un risultato migliore del previsto.

    Peccato che si "dimentichino" il fatto che, in origine, il DEF 2015 stimava una crescita dell'1,6%, poi rivista al ribasso, 1,2%, nel DEF 2016 ed infine corretta allo 0,8% nella nota di aggiornamento di settembre 2016.

    Uno sporco lavoro quello dei merdia, ma qualcuno dovrà pur farlo.

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  6. OT. Spulciando in rete ho scovato questo articolo di Ted Malloch (come molti sapranno ormai, probabile futuro ambasciatore USA nell'UE) che definire di pura goduria è riduttivo. È un vero e proprio manifesto del nuovo "piano" americano per l'Europa (il tutto condito da cannonate a ripetizione). Leggetelo perché merita.

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    1. testi incoraggianti, ma il colpo inferto a Flynn dallo stesso Donny Trumpet mi ha scoraggiato tantissimo...consolatemi per favore...

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    2. "Take note: the architecture of the world is changing, shifting to more reliance on sovereign nation states and away from integrated blocs or supranational entities."

      Uno dei concetti fondamentali di Bagnai, contro le puttanate dei globalisti alla Ichino!

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    3. Ted Malloch sembra dire che e' ora di allungare un po' il guinzaglio economico ma per stringere bene quello politico.

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    4. Sono con Bigmanu, tutto dipende da quanto Trumpet sia protetto dai ricatti, ma somiglia troppo al nostro Berlusconi, entrambi con problemi di capelli...

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    5. Credo che Trumpet sia meno sprovveduto di quanto sembri e sicuramente ha una parte del deep state dalla sua, altrimenti manco si sarebbero sognati di candidarlo. Forse Flynn è stato un (finto? non mi pareva un genio) pezzo della scacchiera da sacrificare per la vittoria finale.
      In ogni caso, sul versante UE-euro e sua disgregazione, abbiamo un vantaggio: Trumpet non deve fare qualcosa, più che altro può limitarsi a non fare nulla, cioè si può permettere di aspettare che la natura faccia il suo corso.
      Del resto, come può il Renzie Sennese (Macron) sconfiggere la Le Pen? Chi mai voterà il candidato dei ricchi? Io proprio questa candidatura non la capisco.

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  7. Io insieme ai colleghi economisti, metterei pure questo qui
    Rabbrividisco al pensiero di una sua maggioranza parlamentare.

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  8. OT - Poiché di fronte a certe performance non riesco ancora a non strabuzzare gli occhi, mi permetto di segnalare questa nuova pirotecnica puntata della nota serie “Più realisti del re” (da Repubblica di oggi):

    “Come si è creato il fardello del debito pubblico E CHE COSA CONTINUA AD ALIMENTARLO? L’ultimo rapporto di Itinerari previdenziali sul sistema previdenziale italiano tenta di rispondere alla domanda. “Spesso - si legge nel rapporto del centro studi, presieduto da Alberto Brambilla, ex sottosegretario al Welfare dal 2001 al 2005, sotto il governo di Silvio Berlusconi - si sente dire che è colpa della politica, e qualcuno ci aggiunge il malaffare o la cattiva gestione; altri che a guadagnarci, secondo un luogo ormai comune, sono i soliti imprenditori, gli amici degli amici. A guardare i numeri però non pare così; o meglio NON SONO COSÌ POCHI QUELLI CHE NE SONO STATI BENEFICIATI; anzi […] una parte consistente di debito pubblico È CAUSATA [TUTTORA: vedi ‘casualmente’ comunicazione Corte dei Conti risalente giusto a ieri] dai disavanzi previdenziali degli enti pensionistici e assistenziali pubblici”.

    Segue chiosa puntuale dell'articolista: "Una buona parte di debito pubblico serve QUINDI PER FINANZIARE PENSIONI E DIVERSE FORME DI ASSISTENZA STATALE, EVIDENTEMENTE PERCHÉ LE ENTRATE NON SONO SUFFICIENTI" (della serie: non ci sarebbe nemmeno bisogno che ve lo dicessi, ma a duro intenditor…)

    Ebbene, confesso che è questo il tipo di cose che ogni tanto mi fanno pensare: meno male che c’è l’Europa!

    E la curiosità - purtroppo impossibile da soddisfare - mi divora al pensiero della faccia che farebbe il signor Brambilla di turno se inopinatamente venisse a sapere (ma chi avrà mai la durezza di cuore per dirglielo?) che nella delineazione del “policy scenario linking the retirement age to changes in life expectancy”, per quanto riguarda l’Italia le proiezioni sul trend sia della “total age-related expenditure” che della “public pension expenditure” sono tra le migliori in assoluto (in termini di tendenza alla diminuzione della spesa), superate solo da quelle di Cipro, Danimarca e Lettonia (p. 63)… E che l’Italia, essendo l’UNICO paese a trovarsi in una condizione al contempo di “favorable initial fiscal position” e di “favourable long-term projections”, è l’UNICO paese che si colloca “in the bottom left quadrant with both projected age related costs and an initial budgetary position”, il che “do not give rise to long-term sustainability challenges” (p. 72). Concetto peraltro ribadito nelle valutazioni di dettaglio della sezione “country-specific”, ove si precisa che “no sustainability risks appear over the long run, assuming full implementation of the pension reforms adopted in the past and conditional on maintaining the government structural primary balance at a level as high as forecasted by the Commission services for 2017” (p. 126).

    Ovviamente, detto (e ridetto) tra noi.

    Hasta la Europa unida, siempre!

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  9. OT: A Aulnay-sous-Bois, comune di ottantatremila abitanti dove è stato fermato il 2 febbraio un ventiduenne ora in ospedale dopo l'interrogatorio della polizia all'origine delle manifestazioni di questi giorni, meno di due anni fa, nell'aprile 2014, ha chiuso una fabbrica di Peugeot Citroen che occupava tremila persone, benché il gruppo apparentemente non fosse in perdita.
    La storia della chiusura e delle mancate promesse di Hollande in campagna elettorale è raccontata dal film Comme des lions, uscito nel 2016 e girato durante gli scioperi e le trattative del periodo 2011-2013. "I salariati si dicono che sacrificheranno i propri stipendi, è il male minore, ma quando il padrone dice che chiuderà, chiude".

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